10 Aug Produttività e sostenibilità: perché proseguire con lo Smart Working
Il Covid-19 ha accelerato numerosi processi già in atto prima della pandemia: tra questi figura sicuramente lo Smart Working, modalità di lavoro che prima di marzo 2020 era sfruttata solamente dalle aziende più avanzate tecnologicamente. Con la fase emergenziale e i conseguenti protocolli anti contagio, milioni di dipendenti hanno lavorato da casa modificando radicalmente le proprie abitudini lavorative.
Ormai dalla scorsa estate si discute di un progressivo ritorno alla normalità, ma la seconda ondata di ottobre ha rinviato tutte le discussioni, con molti italiani che hanno proseguito le proprie attività lavorative in casa: ora che i casi diminuiscono e l’Italia completamente “zona bianca”, è giunto il momento di chiedersi quale sarà il destino di una delle “rivoluzioni” innescate dalla pandemia.
Un primo parere sul futuro del lavoro agile è arrivato dal ministro all’Innovazione Tecnologica Vittorio Colao, che ha indicato una strada alternativa al ritorno massiccio in ufficio o alla prosecuzione della settimana lavorativa interamente da casa: al Festival dell’economia di Trento, il ministro ha prospettato un modello di lavoro misto per consentire sia un confronto e una socialità costante con i colleghi, sia di organizzare al meglio la giornata del lavoratore rinunciando ad esempio a lunghi spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Con questa nuova formula, i dipendenti potrebbero lavorare da casa per 3 giorni e per 2 giornate in ufficio.
La stessa formula sembra essere apprezzata dal mondo imprenditoriale, che in questo ultimo anno ha dovuto adeguare alla nuova realtà i processi interni tra i dipendenti: è quanto emerso, ad esempio, all’interno dello Spazio Rossellini a Roma dove sono state studiate le nuove modalità di lavoro flessibile.
Quello che è evidente è che lo Smart Working funziona, e anche bene: in questo anno di pandemia molte aziende hanno dovuto rivedere i propri modelli organizzativi con risultati più che soddisfacenti. Le stesse aziende hanno riscontrato una riduzione dei costi per gli spazi fisici, ma soprattutto un deciso aumento della produttività dei propri dipendenti. L’Osservatorio Smart Working ha evidenziato che per ogni lavoratore si può stimare una crescita del 15% di produttività, dato che se applicato su scala nazionale può portare ad un aumento di 13,5 miliardi di euro. I vantaggi dello smart working però, sono notevoli anche per i dipendenti: riduzione dei tempi e dei costi di spostamento, miglioramento del work-life balance e aumento della motivazione e soddisfazione sono solo alcuni degli aspetti che sono emersi in questi mesi. E’ stato infatti stimato che ogni lavoratore in Smart Working risparmia ogni giorno 60 minuti: se ipotizziamo che una persona faccia anche solo un giorno di lavoro a settimana, il tempo risparmiato in un anno sarà nell’ordine di 40 ore per Smart Worker. Un vero e proprio tesoro di tempo e vita, tanto che molti lavoratori hanno fatto richiesta di poter proseguire con il lavoro da remoto.
Non solo aziende e lavoratori, ma anche per l’ambiente il lavoro agile si è rivelato di fondamentale importanza: la riduzione del traffico e il conseguente abbassamento di emissioni di CO2 in quest’ultimo periodo ha sicuramente giovato alla “salute” del nostro pianeta, da tempo compromessa dall’inquinamento dell’uomo.
Con questo cambiamento si è poi sviluppata una nuova tendenza, ovvero il ripopolamento di quei territori che erano ormai abbandonati a causa dello spostamento verso le grandi città: di conseguenza nei piccoli centri abitati si sono sviluppate nuove attività commerciali per soddisfare le esigenze dei nuovi abitanti, contribuendo così ad una vera e propria rinascita dei piccoli borghi di cui l’Italia è costellata.
Insomma, come dimostrato da diverse ricerche, sono moltissimi i vantaggi del lavoro a distanza non solo per i dipendenti ma anche per l’ambiente e le aziende stesse, e la tendenza resta quella di un progressivo riadattamento dei vecchi modelli lavorativi: per proseguire con questo processo di transizione è però necessario che i dipendenti dispongano dei giusti device (pc, smartphone, tablet) e soprattutto di una connessione Internet performante che consenta di accedere alle piattaforme aziendali, al web e ai drive in modo rapido e sicuro. In quest’ ultimo anno la richiesta di connessioni in fibra ottica è cresciuta prepotentemente e i lavoratori hanno preso consapevolezza che non basta più avere una linea Adsl, ma che è necessario disporre di reti Internet in grado di raggiungere velocità di navigazione molto più elevate.
Per questo Isiline sta proseguendo il piano di ampliamento della propria infrastruttura in fibra ottica, con l’obiettivo di garantire al maggior numero di persone un servizio altamente performate e in grado di soddisfare tutte le esigenze lavorative come l’invio di file pesanti, il collegamento in contemporanea di più dispositivi o lunghe videochiamate con colleghi, fornitori e clienti.
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